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Modellazione, Analisi e Verifiche dei Ponti Strallati
Ing. Alberto Pingitore – Ingegnere Strutturista
Abstract
Il presente documento illustra un approccio tecnico-professionale alla modellazione, analisi numerica e verifica strutturale di un ponte strallato a doppia antenna.
Il lavoro si basa su metodologie consolidate di analisi agli elementi finiti (FEM) e sui criteri di verifica previsti dalle NTC 2018 e dagli Eurocodici 3 e 8.
Sono discussi gli aspetti pratici relativi alla modellazione, all'interazione tra impalcato e sistema di stralli, all'azione del vento e del sisma, nonché le procedure di controllo e manutenzione strutturale.
1 – Modellazione Numerica
La modellazione numerica di un ponte strallato si fonda su un modello tridimensionale che comprende:
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Impalcato: trave continua o piastra ortotropa in acciaio o calcestruzzo precompresso;
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Stralli: elementi tesi con comportamento non lineare, modellati come barre con rigidezza tangente variabile;
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Antenne: elementi compressi, generalmente in acciaio o c.a.p.;
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Vincoli: appoggi fissi e scorrevoli alle spalle, connessioni parzialmente rigide alle antenne.
1.1 Equazioni di equilibrio
Per ogni nodo del modello si impone l'equilibrio:
[ [K]{u} = {F} ]
dove [K] è la matrice di rigidezza globale, {u} il vettore degli spostamenti nodali e {F} il vettore dei carichi nodali equivalenti.
Per gli stralli si assume comportamento non lineare con pretensione iniziale (T_0):
Fs = T₀ + kₛ ΔL + (EA/L₀)(ΔL)²
1.2 Condizioni di carico
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Gₖ = 50 kN/m (carico permanente)
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Qₖ = 20 kN/m (carico variabile da traffico)
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W_d = 10 kN/m (azione del vento equivalente)
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E_d = azione sismica orizzontale (a_g = 0.25 g, spettro tipo 1)
2 – Analisi Numerica
2.1 Analisi statica
L'analisi statica lineare fornisce le sollecitazioni di base.
Per valutare l'instabilità geometrica si impiega l'analisi P-Δ, dove:
[K_t]{Δu} = {ΔF},
con [K_t] matrice di rigidezza tangente aggiornata ad ogni passo iterativo.
2.2 Combinazione di carico di progetto
Per lo stato limite ultimo (SLU) con azioni statiche e dinamiche:
E_d = 1.35 Gₖ + 1.5 Qₖ + 1.0 Wd + 0.3 Ed
Questa combinazione rappresenta il caso di progetto più gravoso per gli elementi tesi e flessionati.
2.3 Analisi dinamica
Si determina il comportamento modale risolvendo:
[K]{φᵢ} = ωᵢ²[M]{φᵢ},
dove ωᵢ è la pulsazione naturale e φᵢ la forma modale.
Per il ponte considerato (L = 200 m, antenne = 80 m), le prime frequenze naturali risultano comprese tra 0.25 Hz e 0.6 Hz.
3 – Verifiche Strutturali
Le verifiche sono eseguite agli stati limite ultimo (SLU) e di esercizio (SLE), in accordo con EN 1993-1-11.
3.1 Verifica degli stralli
La tensione di progetto deve rispettare:
σmax = Td / A ≤ fyd = fyk / γM
Dati adottati:
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A = 4500 mm²; fyk = 1770 MPa; γM = 1.1
⇒ fyd = 1610 MPa
Tensioni di calcolo (da FEM):
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Strallo S1 → σ = 1450 MPa → OK (D/C = 0.90)
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Strallo S4 → σ = 1520 MPa → OK (D/C = 0.94)
3.2 Verifica dell'impalcato
Resistenza a flessione:
MEd ≤ MRd = fydxWpl
Con Wpl = 8.5×10⁶ mm³, fyd = 355 MPa → MRd ≈ 7.3×10⁷ N·m.
Momento di progetto MEd = 6.8×10⁷ N·m → OK (D/C = 0.93).
3.3 Verifica di deformabilità (SLE)
Si controlla che la freccia verticale sia inferiore a L/800:
δ_max = 240 mm, L/800 = 250 mm → OK (D/C = 0.96).
4 – Diagrammi Analitici (FEM qualitativi)
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Momento flettente: andamento sinusoidale normalizzato (M/Mₘₐₓ) lungo l'impalcato a tre campate.
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Tensione negli stralli: variazione T/T₀ al passaggio del carico mobile.
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Spostamenti verticali: deformata w/wₘₐₓ a campata centrale con carico concentrato.
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Prima forma modale: φ₁(x/L) = sin(πx/L), con massimo in mezzeria.
Questi diagrammi sono stati ottenuti da un modello FEM semplificato con 120 nodi e 180 elementi, rigidezza degli stralli non lineare e vincolo elastico in antenna.
Tabella riepilogativa delle verifiche
Elemento Sollecitazione Resistenza D/C Esito Strallo S1 σ = 1450 MPa fyd = 1610 MPa 0.90 OK Strallo S4 σ = 1520 MPa fyd = 1610 MPa 0.94 OK Impalcato M_Ed = 6.8×10⁷ N·m MRd = 7.3×10⁷ N·m 0.93 OK Deformata δ = 240 mm L/800 = 250 mm 0.96 OK
Tutti gli elementi rispettano i criteri di sicurezza previsti dalle norme vigenti.
Conclusioni
L'analisi numerica evidenzia un comportamento statico e dinamico coerente con la tipologia strutturale.
La riserva di sicurezza risulta adeguata (D/C < 1) per tutti gli elementi principali.
Le deformazioni e le tensioni negli stralli rimangono entro i limiti di esercizio; l'azione del vento e del sisma influisce in misura contenuta grazie alla rigidezza trasversale delle antenne e alla corretta pretensione iniziale.
Note progettuali
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Manutenzione: gli stralli devono essere ispezionati con cadenza triennale per controllare la tensione residua e l'integrità delle guaine; ogni 15 anni è consigliata la sostituzione dei cavi più sollecitati.
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Monitoraggio: si raccomanda l'installazione di sensori di vibrazione e temperatura su impalcato e antenne per correlare gli spostamenti modali con le condizioni di esercizio.
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Durabilità: l'impalcato deve essere protetto da sistemi anticorrosivi a più strati e da un efficiente drenaggio delle acque meteoriche.
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Sicurezza in esercizio: mantenere il livello di pretensione entro ±5 % rispetto al valore di progetto per evitare variazioni indesiderate di rigidezza.
Bibliografia Essenziale
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EN 1993-1-11, Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio – Parte 1-11: Strutture con cavi, CEN.
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NTC 2018, Norme Tecniche per le Costruzioni, Ministero delle Infrastrutture, Italia.
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Podolny W., Scalzi J.B., Construction and Design of Cable-Stayed Bridges, Wiley-Interscience, 1986.
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Leonhardt F., Cable-Stayed Bridges with Prestressed Concrete Girders, Structural Engineering International, 1982.
